Con questo articolo termina qui il nostro viaggio alla scoperta dei Presidenti della Nazionale Cantanti, grazie per averci accompagnato!
Se c’è qualcuno che sa come tenere il tempo, quello è Paolo Belli. Sul palco come sul campo, il cantante emiliano ha sempre portato energia, entusiasmo e un senso innato dello spettacolo. Dal 2017 al 2020 ha ricoperto il ruolo di Presidente della Nazionale Cantanti, dando alla squadra un’impronta vivace e dinamica, proprio come la sua musica. Il suo mandato è stato caratterizzato da eventi memorabili, nuove collaborazioni e un continuo impegno per rendere la Nazionale Cantanti sempre più coinvolgente.
Dalla musica ai dribbling: Paolo Belli è un mix di energia
Paolo Belli è nato con il ritmo nel sangue. Dai tempi dei “Ladri di Biciclette” fino alla carriera solista e alla televisione, il suo stile inconfondibile lo ha reso un volto amato dal pubblico. Ma oltre al palco, c’è sempre stato un altro palcoscenico per lui: il campo da calcio della Nazionale Cantanti, dove per anni ha giocato con la stessa grinta con cui affronta ogni spettacolo.
La sua passione per il calcio e la sua presenza costante nelle partite della squadra lo hanno reso un punto di riferimento per gli altri artisti che vi hanno preso parte. Non era solo un giocatore occasionale, ma un elemento fisso in squadra, pronto a mettersi in gioco sia sul campo che dietro le quinte per organizzare eventi sempre più spettacolari.
Un Presidente a tempo di swing
Quando nel 2017 è diventato presidente della squadra, Belli ha portato con sé quella capacità unica di trasformare ogni evento in un momento di puro coinvolgimento. La sua gestione è stata segnata da un ritmo incalzante, fatto di partite che diventavano veri e propri show, in cui sport e intrattenimento si fondevano alla perfezione. Sotto la sua guida, la “Partita del Cuore” ha continuato a crescere, attirando sempre più pubblico e ospiti di rilievo. Tra gli eventi più significativi della sua presidenza c’è sicuramente l’edizione del 2018, disputata all’Allianz Stadium di Torino, che ha visto la partecipazione di grandi nomi dello spettacolo e dello sport. L’evento è stato un successo mediatico e organizzativo, con milioni di telespettatori sintonizzati e un’atmosfera degna delle grandi competizioni calcistiche.
Un altro momento memorabile è stato l’incontro del 2019 allo stadio Luigi Ferraris di Genova, noto come Marassi, dedicato alla memoria di Fabrizio Frizzi, storico conduttore della “Partita del Cuore” scomparso nel 2018. Frizzi aveva legato il suo nome alla manifestazione, conducendola per 22 edizioni dal 1992 al 2017. Durante la partita, oltre 30.000 spettatori hanno reso omaggio al conduttore con uno striscione gigante raffigurante il suo volto e la scritta “Ciao Fabrizio!“, coprendo l’intero settore centrale dello stadio. La serata è stata presentata dai suoi amici e colleghi Carlo Conti e Antonella Clerici, con la presenza della moglie di Frizzi, Carlotta Mantovan, e delle madrine Bebe Vio e Penelope Cruz.
La partita a Betlemme: un messaggio di pace oggi sbiadito dal conflitto
Tra gli eventi più significativi della sua presidenza, Paolo Belli ha guidato la Nazionale Cantanti in una missione in Terra Santa, culminata in una partita speciale disputata allo stadio Al Khader di Betlemme. Questo evento, avvenuto nel 2019, aveva un significato profondo: diciannove anni dopo la “Partita del Cuore” del 2000, che vide sugli spalti dello Stadio Olimpico di Roma la storica stretta di mano tra Yasser Arafat e Shimon Peres, la squadra fondata da Mogol ha voluto riprendere quel filo, nonostante il clima tra israeliani e palestinesi fosse già allora molto più teso rispetto a quella serata carica di speranza.
La missione, organizzata da Paolo Belli insieme a Gian Luca Pecchini, Marco Conte e Alfredo Tognetti, ha portato in Terra Santa 75mila euro messi a disposizione dallo sponsor tecnico Givova e dalla Fondazione Geronimo Stilton della scrittrice Elisabetta Dami. L’obiettivo era fornire sostegno economico per le cure dei bambini arabi ricoverati negli ospedali israeliani, in un gesto di vicinanza che andava oltre il calcio.
“La vostra è una visita benedetta e non voglio che sia l’ultima: il nostro Paese è la vostra casa”. Con queste parole, il presidente palestinese Abu Mazen ha accolto la Nazionale Cantanti, sottolineando il valore di una partita che aveva un peso simbolico importante. La partita si concluse con un 4-2 per l’Italia, ma più che il risultato contava il messaggio: “I due gol dei palestinesi erano forse viziati dal fuorigioco e dalla benevolenza della nazionale italiana”, ha osservato divertito Jibril Rajoub, responsabile della Lega calcio palestinese.
Oggi, guardando a quel viaggio con gli occhi del presente, tutto sembra appartenere a un’altra epoca. Il conflitto attuale tra Israele e Palestina ha spento molte delle speranze che eventi come questo cercavano di mantenere vive. Quelle immagini di calciatori e cantanti che, per una sera, cancellavano confini e tensioni sembrano un ricordo lontano, quasi irraggiungibile. Eppure, proprio per questo, il valore di quell’iniziativa e il lavoro portato avanti da Paolo Belli restano più importanti che mai.
L’addio alla presidenza e un legame indissolubile
Nel 2020 Paolo Belli ha lasciato il ruolo di Presidente, passando il testimone a Enrico Ruggeri, ma la sua impronta è rimasta ben impressa nella storia della Nazionale Cantanti. Con lui, il gioco non è mai stato solo gioco: è stato musica, spettacolo e divertimento, proprio come una canzone dal ritmo perfetto. Anche dopo la fine della sua presidenza, il suo legame con la squadra è rimasto forte, continuando a essere una presenza attiva e un simbolo di quella fusione unica tra musica e sport che lui stesso ha contribuito a rafforzare. Oggi, in un mondo in cui le tensioni internazionali sembrano aumentare giorno dopo giorno, ripensare a quella partita giocata a Betlemme rende ancora più evidente quanto lo sport e la musica possano essere strumenti di unione. Un sogno che Paolo Belli, con la sua passione e il suo impegno, ha cercato di trasformare in realtà.