Riccardo Bonacina ci lascia, portando con sé un’eredità fatta di valori profondi e di un impegno costante nel raccontare il bene. Fondatore della rivista Vita, Bonacina ha trasformato il giornalismo in un ponte tra chi ha bisogno e chi può fare la differenza, rendendo visibili storie che altrimenti sarebbero rimaste nell’ombra.
Fin dagli anni ’90, con la nascita di Vita, ha tracciato un percorso innovativo, in cui il racconto delle buone pratiche del terzo settore, del volontariato e della cooperazione sociale diventava il cuore pulsante di un nuovo modo di fare informazione. Per Bonacina, il giornalismo non era solo un mestiere, ma una missione: dare voce a chi non ce l’ha e diffondere consapevolezza sulle disuguaglianze e le sfide del nostro tempo.
Il legame con la Nazionale Cantanti
Tra i progetti più vicini al suo cuore c’era la Nazionale Cantanti, una realtà unica nel suo genere che coniuga musica, sport e solidarietà. Bonacina credeva profondamente nel potere dello spettacolo come strumento di solidarietà, e la Nazionale rappresentava un esempio perfetto di come il talento artistico potesse essere messo al servizio degli altri.
Lui non si limitava a raccontarne le iniziative: ne condivideva lo spirito, il valore umano e l’energia. Attraverso le sue parole, le partite del cuore e le iniziative della Nazionale Cantanti non erano semplici eventi, ma momenti di incontro e di trasformazione sociale. Bonacina vedeva in ogni gol, in ogni donazione e in ogni sorriso il segno di una comunità più forte e più unita.
Una lezione di umanità
Riccardo Bonacina ci lascia una grande lezione: credere nelle persone, nel cambiamento e nella possibilità di costruire un mondo migliore. Non si è limitato a denunciare ciò che non funziona, ma ha saputo indicare soluzioni, mostrando come le azioni di ognuno possano fare la differenza. Oggi, chiunque lo abbia conosciuto o abbia letto le sue parole sente di aver perso una guida, ma anche di aver guadagnato una responsabilità: portare avanti il suo messaggio. Ricordarlo significa non smettere mai di credere nelle “buone notizie” e nel potere della solidarietà.
Grazie, Riccardo. Ci hai insegnato a guardare il mondo con occhi nuovi.
Foto pubblicata da Vita.it