Un simbolo degli anni ’80, questo e molto altro ancora è stato Pino D’angiò, icona della musica italiana, ma anche un uomo dotato di una grande anima, sempre disponibile e gentile con tutti.

Al secolo Giuseppe Chierchia, si è fatto conoscere al grande pubblico nel 1980 con “Ma quale idea”, brano che ha gettato le basi di quello che sarebbe diventato successivamente il fenomeno dell’Italo Disco.

Pino si è spento lo scorso 6 luglio, all’età di 71 anni, dopo aver lottato per anni con diversi problemi di salute. In tutta questa storia, però, rincuora pensare che nell’ultimo periodo sia riuscito a godersi l’affetto incondizionato di un nuovo pubblico.

Lo scorso febbraio, infatti, nel corso della 74esima edizione del Festival di Sanremo, Pino D’Angiò si è reso protagonista della serata delle cover insieme ai Bnkr44. Da lì la seconda vita di “Ma quale idea“, che continua e continuerà a far ballare un pubblico sempre più plurigenerazionale, unendo sia chi quelle note le conosceva già che una vastissima parte di giovanissimi.

La Nazionale Italiana Cantanti si stringe attorno alla famiglia di uno dei suoi fondatori.
Queste le parole, sentite e sincere, del general manager Gian Luca Pecchini:

«A Pino dicevo sempre, all’interno di un rapporto di amicizia che durava da oltre quarant’anni, che in Lui applaudivo l’artista istrionico e affascinava il “filosofo” che gli viveva, contemporaneamente, “dentro”.
Con Pino, generosissimo è sempre presente, ho potuto vivere con profondità e leggerezza allo stesso tempo. Mi è stato sempre vicino, mi hai fatto crescere e gli ho voluto, gli voglio, gli vorrò un bene senza limiti.
A Teresa e Francesco un abbraccio immenso.
Pino nel mio cuore: sempre!»
Gian Luca