Gli attacchi nucleari di Hiroshima e Nagasaki non appartengono soltanto ai libri di scuola, ma alla coscienza di tutti noi. Questi accadimenti finiranno per rimpicciolirsi sempre di più tra le pagine dei volumi di storia, fino a diventare un trafiletto e poi, chissà, una triste e misera riga. Questo è ciò che sostiene spesso anche la senatrice Liliana Segre a proposito della Shoah, ma ce ne rendiamo conto costatando quanto oggi i governi sparsi nel mondo continuino a investire in armi nucleari.

La storia dovrebbe insegnarci qualcosa, eppure ricadiamo ciclicamente negli stessi errori. A ognuno di noi il compito di preservare e incoraggiare la nostra memoria, affinché nulla sia stato vano. La Nazionale Italiana Cantanti sposa da sempre questa filosofia, quella del passato che si intreccia al presente per orientarsi verso un comune futuro. Nel 2025 ricorreranno ottant’anni da quei tragici fatti, purtroppo sempre attuali a causa dei troppi conflitti in corso. 

Erano esattamente le 8.15 del 6 agosto 1945, quando la bomba atomica “Little Boy” venne sganciata sopra la città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, l’aeronautica statunitense lanciò il secondo attacco nucleare su Nagasaki. Due località rase al suolo da ordigni tecnicamente meno avanzati rispetto a quelli oggi fabbricati. Per porre l’accento su questo tema, la Nic sta lavorando instancabilmente per poter organizzare una partita in Giappone nel 2025, proprio in occasione di questa ricorrenza.

A tal proposito, Alessandro Mara è partito verso il Paese del Sol Levante in veste di ambasciatore della Nazione Cantanti nel mondo. Il cantautore emiliano, che ha partecipato due volte al Festival di Sanremo nel 1996 e nel 1997, prenderà parte come atleta alla maratona di Tokyo in programma il prossimo 3 marzo. Nel frattempo ha visitato i luoghi di quello sterminio, realizzando diversi contenuti video che verranno divulgati sui nostri canali social.

«Mi trovo al Museo della Pace di Hiroshima – dichiara Alessandro Mara – in veste di ambasciatore della Nazionale Italiana Cantanti. Alle mie spalle ci sono le rovine divenute oggi un emblema del bombardamento di ormai ottant’anni fa. Sono qui perché ho un sogno: quello di giocare nel 2025 una partita con la maglia della Nic, in Giappone, per non dimenticare quanto accaduto».

Tra i luoghi visitati nel museo da Alessandro, spicca il Monumento alla Pace dei Bambini, dedicato a Sadako Sasaki, una bimba sopravvissuta all’esplosione che aveva solo due anni quando fu esposta alle radiazioni dell’atomica. Tuttavia, dopo appena nove anni, scoprì che quelle stesse emissioni avevano lasciato in lei il segno profondo di una malattia ai tempi incurabile come la leucemia. Oggi che la pace è tornata ad apparire ai nostri occhi come un’utopia, non possiamo che ricordare le conseguenze di ogni guerra e, tra quelle più devastanti, i tragici fatti di Hiroshima e Nagasaki. 

Si apre così una nuova pagina di storia per la Nazionale Cantanti, una storia tutta da scrivere, partendo dal territorio italiano, con i numerosi progetti in cantiere, ma con il desiderio di tornare a varcare i nostri confini proprio come accaduto in precedenza a Bagdad o a Sarajevo durante la guerra dei Balcani, passando per l’Ucraina e l’Israele. Attraverso i valori dello sport e la potenza della musica, la Nic si schiera ancora una volta dalla parte della pace.