Torna con la primavera il consueto appuntamento con il mercatino solidale nel cortile della Residenza Vanessa di via Forlì 36/38, presso la Casa AIL di Roma. La struttura accoglie gratuitamente i pazienti ematologici e i loro familiari non residenti nella Capitale e in cura presso l’UOC di Ematologia dell’Umberto I.

La residenza, acquistata nel 1992 grazie al contributo della Banca di Roma e al supporto dato dalla partita del cuore promossa dalla Nazionale Italiana Cantanti, è stata più volte rinnovata e abbellita negli anni, con un grande impegno finanziario da parte di ROMAIL.

Il giardino e gli spazi adiacenti, da poco ristrutturati, ospiteranno il mercatino solidale aperto sabato 6 e domenica 7 maggio, dalle 10.30 alle 19.00. I volontari e gli stessi residenti della casa proporranno a tutti i visitatori e agli amici dell’associazione interessanti articoli di artigianato, vintage, bigiotteria, accessori per la cucina, stoffe per sartoria, abbigliamento, giocattoli e varie curiosità. Il ricavato contribuirà a sostenere i costi di mantenimento, miglioramento e gestione di Residenza Vanessa.

La Casa AIL di via Forlì è stata fortemente voluta dal Prof. Franco Mandelli, in memoria di Vanessa Verdecchia, giovane paziente ematologica parte della grande famiglia di AIL Roma, scomparsa nel 1992. Fino ad oggi ha accolto gratuitamente circa 4.500 ospiti tra pazienti e familiari.

«Credo che senza aver conosciuto Vanessa sia difficile capire che non siamo noi ad averla aiutata durante la sua lunga malattia – spiega Prof. Franco Mandelli – ma è stata Vanessa ad aiutare non solo tutto il personale dell’Ematologia nella battaglia che purtroppo ancora troppo spesso perdiamo contro le malattie del sangue, ma anche molti nostri malati, cercando di trasmettere anche a loro il suo amore ed il suo coraggio. Vanessa era il nostro punto di riferimento, anche nei momenti più tristi, più difficili. Era la persona che aveva capito bene il senso del ‘vero volontariato’, quello dei donatori di sangue e di tutti coloro che, senza remore di nessun tipo, lavorano nel nostro Centro, per i nostri malati, e si impegnano nella raccolta fondi per il Centro, per la Casa, e per la realizzazione e gestione della residenza che, oggi, porta il suo nome».

Ulteriori info su: ailroma.it