Impegno e denuncia sociale nella Musica contemporanea, questo il titolo dell’incontro che vedrà protagonisti il prossimo 1° aprile alle ore 9.15 Pierdavide Carone e i Dear Jack  a colloquio con gli studenti del Liceo Scientifico e Musicale  “G. Marconi” di Pesaro.

Un dibattito a più voci patrocinato dall’Amministrazione Comunale e promosso dall’Istituto Scolastico, che partecipa alla Rete Responsabilità degli Istituti Superiori dell’U.S.P. e dalla Nazionale Italiana Cantanti.

Il dibattito con i coraggiosi musicisti autori del brano Caramelle,che in modo delicato e struggente affronta l’orrenda piaga della pedofilia, sarà occasione per indagare il tema della violenza sui minori ma anche quello più ampio del ruolo ‘educativo’ della Musica, in quanto strumento di denuncia sociale, e quello della Responsabilità degli artisti.

All’incontro, che avrà luogo nell’Aula Magna dell’Istituto, parteciperanno il sindaco Matteo Ricci, Gianluca Pecchini, direttore generale della Nazionale Italiana Cantanti e il dirigente dell’Istituto  Riccardo Rossini.

Gianluca Pecchini:

“Con il Progetto educativo Un Angelo di nome Fortuna,sostenuto dal dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, affrontiamo la tematica della violenza sulle donne e i minori. Lo facciamo attraverso le nostre iniziative artistico/sportive, costruendo occasioni concrete di comunicazione e informazione in grado di sensibilizzare il pubblico su questi orrendi crimini purtroppo all’ordine del giorno.  Il confronto diretto con i giovani, il richiamo alla loro responsabilità, rappresenta certamente l’occasione migliore per azioni di prevenzione e contrasto a questi fenomeni, per operare il necessario cambiamento culturale nei comportamenti personali e sociali di quanti saranno gli adulti di domani.”

Pierdavide Carone:

“Ogni forma di abuso o violenza è di per sé deprecabile, ma quando ciò avviene sui minori trascende il concetto stesso di abuso e diventa abominio, trascende il concetto di violenza e diventa violazione, perché i minori sono la parte più pura e per questo più vulnerabile della nostra società, e un umano che non riesce a comprenderlo non è umano.  Io non credo che la musica possa cambiare il mondo, credo però che possa prenderlo a schiaffi. Penso che certe volte un cantautore o una band abbiano il preciso dovere di farlo. Credo che anche gli artisti debbano urlare il loro NO alla violenza sui minori.”